domenica 14 giugno 2015

Pena per il professionista, nessuna comprensione per l'uomo

Non credo che tra i compiti di un Direttore del Personale ci sia anche quello di "aguzzino". Come definire altrimenti quanto accaduto durante alcuni incontri tra l'Azienda e noi zavorre. L'Ing. Pirola, infatti, ha abbandonato i toni amichevoli sin qui tenuti per indossare quelli di "spietato carnefice". I suoi padroni, evidentemente, gli hanno chiesto altre teste perché non si accontentano di aver raggiunto l'obiettivo iniziale di 320 esuberi (per chiarimenti leggi Obiettivo raggiunto!!!). Sconfessando per l'ennesima volta le dichiarazioni fatte, hanno alzato il tiro e vogliono ora altre 80 teste per tagliare in tutto 400 persone.
Chi ha buona memoria ricorderà che il numero 400 non è una novità: nel Maggio 2012, infatti, la allora COO di CSC Italia (fresca di nomina) Dott.ssa Stefania Pompili fu chiamata a predisporre un piano vòlto a far ripartire la dissestata realtà italiana (che per inciso lei stessa aveva per larga parte contribuito a creare). Nessuno di noi comuni mortali ha mai avuto modo di conoscere i dettagli di quel piano; del piano trapelò soltanto il numero totale di esuberi, 400 appunto. Conoscendo la storia in CSC Italia della Dott.ssa Pompili, nessuno si è mai stupito del fatto che Mike Lawrie e Claude Czechowski (all'epoca il primo, Presidente e CEO di CSC Corporate e il secondo, Presidente della South & West Region di CSC in Europa) lo abbiano ritenuto talmente privo di valore e con nessuna possibilità di riuscita da decidere per il classico "Morte a Sansone e a tutti i filistei" e la conseguente "vendita" a Dedagroup.

Che qualcuno continui a dare credito a quel piano e alla sua ideatrice è un mistero che neanche i 35M€ ricevuti in regalo potranno mai spiegare.

Tornando al motivo di questo post, approfitto per esprimere la mia solidarietà e il mio supporto a chi, zavorra come me, ha dovuto subire anche questa ennesima "tortura" ed esorto tutti a non mollare, ora più che mai; inoltre supportiamo le RSU/OO.SS. e, se già non lo avete fatto, consultate un buon avvocato, scoprirete così che quanto affermato da Pirola in tema di trasferimenti di sede è pura fantasia.

Per concludere, so bene che l'Ing. Pirola, per molti di noi, incarna il male assoluto ma permettetemi di provare profonda pena per il professionista assoldato per un simile compito, indegno per chi lo esegue ma ancor di più per i suoi mandanti (Ing. Podini, Avv. Camisa e Dott.ssa Pompili)

Non riesco però a comprendere l'uomo Giovanni Pirola che, alla soglia dei 70 anni e con tanti e gravi problemi personali alle spalle, si presta a tutto ciò. I mandanti, si sa, lo fanno per accrescere potere e conto in banca.


Ma Lei Ing. Pirola, ce lo dice perché lo fa?

"Perché lo fai, puoi rinascere quando vuoi ..."