Venerdì scorso ho deciso di essere presente alla tappa romana del tour dell'AD di Dedagroup e di DDway, Gianni Camisa; di certo non perché fossi ansioso di sentire il verbo illuminato (già noto in larga parte per le anticipazioni avute dalle altre sedi) ma perché ho ritenuto che ogni occasione che ci viene data per approfondire la conoscenza del nuovo che avanza vada sfruttata. Devo ammettere che le mie aspettative non sono andate deluse e, per la prima volta dopo undici mesi, ho potuto toccare con mano cosa ci sia realmente dietro tante belle parole. Ho assistito, infatti, ad una bellissima rappresentazione teatrale, un monologo in cui l'unico attore presente sulla scena, attingendo a tutto il meglio del suo repertorio, ha provato a rafforzare l'immagine sana e vincente del gruppo dirigenziale da lui capitanato. Bisogna riconoscere che ci ha messo tutto il suo impegno e ci sarebbe anche riuscito se, una domanda inopportuna, proprio da parte di una di quelle zavorre che nessuno avrebbe voluto fossero li, ha rovinato lo spettacolo. Mentre ascoltava la piccola zavorra parlare, il grande attore ha avuto un sussulto, un attimo di indecisione, ha messo da parte il copione ed è partito all'attacco con tale e tanta veemenza (questa sì inopportuna) che la maschera si è spostata mostrando, a chi ha voluto vederlo, il suo vero volto.
La battaglia per il riconoscimento del nostro diritto ad essere trattati degnamente sarà lunga e dura ma siamo preparati e, ora che conosciamo il vero volto del nemico, tutto sarà più facile.
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