- 200 persone circa sono state costrette a lasciare l'Azienda; si lo so qualcuno dirà che chi ha accettato il licenziamento lo ha fatto di sua "spintanea" volontà....ma provate voi a vivere con 900€ al mese quando avete dei figli da mantenere e un mutuo/affitto da pagare e poi mi dite quanta volontà poteva esserci in quelle scelte
- alle persone rimaste sono stati ridotti i buoni pasto del 30%, azzerate le ore di permesso per visite mediche, tolta la polizza sanitaria e costretti a vivere nella paura di finire in cassa non appena la commessa sulla quale fatturano dovesse finire
- si è permesso a (pseudo)manager, la cui storia è li a testimoniare la loro assoluta incapacità, di eliminare tutte le voci del dissenso, in particolar modo quelle che erano a conoscenza di come dall'alto si possano sempre far tornare i numeri a fine trimestre/anno a dispetto dei dati reali
- si continua a mandare via persone riconosciute dal mercato per appropriarsi di quei fatturati e con questi garantire ancora qualche mese di sopravvivenza a sé stessi e ai propri fedeli amici
Ecco tutto questo è diventata DDway sotto la guida del duo Gianni&Gianni (Camisa e Pirola) vecchi compagni di merende in IBM. Il tutto condito con arroganza e menzogne della peggiore specie. Parole come piano industriale, investimenti, crescita del gruppo non trovano alcun riscontro nei numeri di DDway che inesorabilmente continua a perdere quote di mercato anche là dove prima era un riferimento (su tutti i settori del Fashion e del Banking).
Del resto perché essere sorpresi: è sufficiente interrogare il web per scoprire che il nostro futuro è già scritto e che in Dedagroup il duo G&G sta ripetendo quanto già fatto nelle altre realtà prima (Almaviva e Ocè solo per citarne alcune) e in Dedagroup recentemente: sempre e soltanto dichiarazioni su fantomatici piani industriali nei quali si disegna un futuro radioso per la società del momento accompagnati sempre e soltanto da inevitabili riduzioni del personale e riduzione dei costi. Per quanto mi sia sforzato non sono riuscito a trovare sul web nessuna recensione positiva sul duo G&G, eccezion fatta, ovviamente, per le molte marchette editoriali sparse qua e là.
"Un popolo senza memoria è un popolo senza un futuro" diceva L. Sepulveda; ma guardare al passato richiede coraggio e, soprattutto, la forza di non abbassare la testa. Noi ce l'abbiamo? Ricordate che "chi pecora si fa il lupo se la mangia".
Auguri di buone feste zavorre!